30/01/08

È pessimo essere a casa

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Premesso che adoro i cartoon e che gli animali parlanti solitamente dovrebbero ispirare un tocco di tenerezza anche nel cuore di un poliziotto che lavora nell'antidroga, le caratterizzazioni di questo spot sono oggettivamente brutte. Assunto che il deodorante a orologeria è un bene così superfluo che può mettere a proprio agio soltanto un consumatore al suo stadio terminale, il senso di fastidio generale cozza contro il doppiaggio mellifluo della casalinga. Perché questo zoomorfo angelo del focolare è troppo alto per la sua casa, o meglio, la sua alcova le va terribilmente stretta, e la prole poteva essere tranquillamente rappresentata da maiali a quattro zampe, e l'opzione facocero è stata probabilmente scelta per tenersi aperta la via del target islamico. II figli scorrazzano comunque sulla scena come aborti indesiderati che poco o nulla hanno a che fare con l'amore materno. Come detto in precedenza per Oust Electric, il deodorante giocattolo con timer a orari sfasati (9, 18, 36 minuti, perché altrimenti il prodotto avrebbe esattamente la funzione di un orologio che batte le ore e ci stresserebbe, mentre così, invece, è impossibile o molto difficile calcolare, orologio alla mano, quando il manufatto irrorerà la sua essenza nel nostro tristo ambiente casalingo, e ci sembra un po' una cosa viva come un Furby) ha esattamente lo stesso effetto placebo dell'omeopatia o degli incoraggiamenti a non morire quando siamo intrappolati nelle lamiere dopo un incidente in autostrada. Paccottiglia per menti ineducate, inutile consumo di energia elettrica, gadget feticistico che umilia la verità di una tristezza quotidiana che sarebbe molto più dignitoso vivere fino in fondo trovando altre soluzioni alle proprie idiosincrasie. Pornografia, alcolismo, relazioni extraconiugali. O persino una fede politica. C'è solo l'imbarazzo della scelta, mamma deforme.

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