La cifra della modernità metropolitana è il segno invisibile di una mano destinata a non lasciare alcuna traccia sulla barriera trasparente che rinchiude l'individuo nel suo io-tutto, e che esplicita il grado di astrazione che lo spot pubblicitario deve raggiungere per dare un valore aggiunto a un prodotto che è di per sé una forma di pubblicità personale che si diffonde fisicamente all'esterno di noi tramite il canale dell'olfatto. I due filoni si intrecciano, il rapporto del soggetto dello spot con l'ambiente che lo circonda, e il nostro rapporto con lui. Introdotti nell'intimità del gesto rituale del lavacro, atto livellante necessario prima di imbarcarsi in un mare di connessioni sociali e opportunità, reset olfattivo indispensabile per poter partire da una tabula rasa e apporre un messaggio intenzionale, scopriamo man mano il viso dell'attore e la sua intenzionalità. A partire da un'inquadratura di maniera che ne ritrae lo status di prestanza fisica e salute, per arrivare allo sguardo che abbatte la quarta parete televisiva in un'esplicita forma interrogativa, passando per il momento di proiezione psicologica verso l'esterno, l'attimo di riflessione faccia a faccia con la città che vede le sue forme verticalizzate e brillanti di luce interiore riflesse nel design dello spogliatoio dalle forme lineari e razionali, tutto converge a veicolare il concetto che utilizzare questo profumo è un modo di indossare lo spirito della metropoli. L'unico contatto finale con lo spettatore è solo un guanto di sfida lanciato al potenziale acquirente: sei dentro o sei fuori da tutto questo? Per imperizia del fotomodello o della somatica, fortunatamente, questo si risolve in un'espressione facciale abbastanza ambigua che fa sollevare il fondato dubbio circa la sua conoscenza della tabellina del cinque (quella facile) rendendo la suggestione un castello di carte che scosso alle fondamenta può crollare portandosi all'inferno status symbol, addominali definiti e suggestioni architettonico-arredative, popolando nuclei urbani eccessivamente asfaltati di gonzi opportunamente calatafati di costosi profumi, ma incapaci dell'afrore del discrimine e fautori dello sfascio comunicativo dato dall'aderenza a modelli maggioritari, se non nel reale riscontro statistico, a livello di immaginario collettivo. Il camerino motorizzato vedrà le sue quinte chiudersi stolidamente attorno al bellimbusto che per errore, scambiando il telecomando wireless domotico, di cui non ha mai avuto la saggezza di leggere il manuale di istruzioni, per il suo telefono cellulare, premerà il tasto errato finendo lentamente stritolato nel suo limbo di appartenenza cosmopolita, agitandosi sempre più per apparire e così facendo coadiuvando un mercato che funzionando in base alla legge della tissotropia assorbe chi vi cade dentro e inghiotte definitivamente anche chi cerca vie per uscirne.
02/11/08
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