09/12/08

Morboso Natale a tutti

I bambini, così innocenti, c'è veramente da domandarsi com'è possibile che faccia normalmente parte del loro iter evolutivo torturare piccoli animali per sperimentare la libido, violentare coetanei per metterli su YouTube e apprendere a malavoglia le regole di una società fuorviata a suon di ceffoni. In una famiglia italiana inesorabilmente munita di caminetto, il più piccolo rampollo del ceto medio impoverito, tutto piatti di ceramica bianca e camicie a poco prezzo, coadiuvanti utili a far risaltare la grafica del prodotto, apre bocca e verrà scherzato per il resto della sua vita per il fatto di aver creduto nell'esistenza di un vecchio volante immortale che vive a cinquanta gradi sottozero per 364 giorni all'anno e nell'unico giorno restante riesce a sorvolare ogni parte abitata del mondo senza incidere sull'effetto serra grazie a quadrupedi cornuti magici. Non è difficile capire la sua dissociazione. La famiglia italiana mostrataci tanto "modello" non è. Che senso ha tenersi un caminetto in casa per non accenderlo durante la vigilia di Natale, e oltretutto senza festeggiarla affatto, dato che tutti si sono ritirati nelle proprie stanze ad un orario che consente persino a un bambino di non aver preso sonno? Concediamo una licenza natalizia, avvertendo ogni bambino che il peso di Babbo Natale è cospicuo, sia perché inghiotte ogni offerta votiva lasciatagli, aggravando la propria pinguedine, sia perché così ha voluto The Coca Cola Company, e quindi c'è davvero il rischio che a tenere la testolina nel focolare questa venga schiacciata dagli scarponi del personaggio di fantasia, creando un interessante crash test che vede il Panettone Motta usato come airbag. Povero ragazzo, un epitaffio buonista stempererà la gravità della tua idiozia e ogni anno una renna verrà a versare una birra sulla tua tomba, celebrandoti fino al tempo del Ragnarök. Istruiti i veri bambini su come smascherare un adulto che si finge bambino nelle chat online, redarguiti dall'educazione sessuale che si rende necessaria in età sempre più precoce e armati di telefoni mobili che rendono quasi istantanea l'accelerazione cognitiva del lato marcio della vita, i fanciulli idealizzati della tv sono la carne da cannone della nostalgia genitoriale riguardo a come si viveva "ai loro tempi". Pezzi d'antiquariato dell'umanità, si lasciano ipnotizzare malinconicamente da giovani attori figli d'arte già assuefatti ad uno show biz televisivo che è un bordello a cielo aperto con cocaina a velo. Resta soltanto un'unica favola alla quale credere: c'era una volta una legge che vietava lo sfruttamento dei bambini sotto i quattordici anni negli spot, e che fu sempre aggirata con trasferte all'estero... da qualche anno la legge non c'è più, quindi lasciate che i pargoli vengano a noi, rappresentati da un'estetica disfunzionale.

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