13/12/08

Schizofrenia Natale

Alla fine è stato beccato anche lui, forse per un eccesso di velocità causato dall'entusiasmo di renne tenute rinchiuse per tutto l'anno come cani da caccia, o forse perché invece di portare giocattoli si è fregato uno televisore al plasma entrando dal camino ed uscendo dalla porta principale. Babbo Natale si distingue sempre, ma non gli infiniti scenari che lo circondano. Eccolo qui in declinazione Superfly, in un confronto all'americana dall'esterofilia evidente, come evidente è la cattiveria dei soggetti che ci è dato modo di scrutare dall'altra parte dello specchio. I cattivi, tatuati, tutti vestiti di cuoio, con vistose catene d'oro che ricadono su petti villosi, dai tratti ispanici o italici, se ne stanno diligentemente in fila per permettere al primo della classe di spiccare. Bisognerebbe chiedersi se i veri criminali non siano piuttosto persone munite di apparenze che permettono loro di passare inosservate, e se è proprio vero che chi dona si distingue dagli altri o se non è anche vero che la beneficenza delle multinazionali, tanto per fare un esempio a caso, è soltanto un ammortizzatore d'immagine decretato per motivi d'opportunità. La "P" di Pubblicità Progresso, molto simile a quella del parcheggio e degli automobilisti principianti, è lo stemma rassicurante che se forse ha (sospendo il giudizio) il merito di sensibilizzare le folle riguardo temi di rilevanza sociale, e attuarli concretamente tramite iniziative patrocinate dalla fondazione, di sicuro ha anche quello di aver sfornato una ridda di spot a sfondo solidale incentrati sull'angosciante pretesa di riversare forti sensi di colpa sullo spettatore (dando uno speciale contributo all'insorgenza di schizofrenia morale in chi si è reso contro che anche applicando per filo e per segno i precetti della propria deontologia professionale contribuirà alla morte termica dell'universo). Ma si sa, tutta la comunicazione che parla di comunicazione deve avere un aspetto vagamente più genialoide, fighetto e giovanile degli spot-emorragia-di-sentimenti che in altre occasioni ci vengono sversati addosso come pece calda, facendo appello alla nostra compassione temporanea, e fungendo in qualche modo da esaltatore di sapidità del nostro benessere. Di qui l'idea di inviare una pattuglia a prelevare il Babbo alle sei di mattino nel suo appartamento, ignorando le sue dichiarazioni d'innocenza e arrivando all'uso del taser per un malinteso nella trasmissione delle consegne tra poliziotti. Chi ha creato lo spot vorrebbe che ognuno di noi sostituisse al viso oscurato del variopinto personaggio mitologico i tratti somatici della propria coscienza, anche se la sensazione è che li mostrino già tutti gli stupidi stereotipi che ci circondano.

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