Addentrarsi in eccessivi psicologismi, per quanto riguarda questo spot, potrebbe portare unicamente ad un fenomeno di iper-interpretazione. Resta il fatto che farci vedere un rinoceronte e farlo fuggire (al di là del poco rispetto per la povera bestia che dovremmo immaginarci sedata, tradotta dallo zoo di appartenenza e poi trascinata sul set con il blue screen) ha tanto l'aria di un meccanismo censorio. Non sei un mostro, quindi ridimensioniamo la tua piccola mostruosità in un cioccolatino zoomorfo e te lo facciamo sgranocchiare in tutta libertà. In tutta libertà... notate quando poco consona sia quest'espressione? Perché non "comodamente a casa tua"? Paura, soluzione, liberazione. Dò comunque il beneficio del dubbio, ma l'uso di un animale brutto non è mai un caso, c'è sempre una presa per il culo sotto.
01/02/08
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