12/11/08

Bambini...

Quello che ad un italiano deve sembrare un nome aggressivo adatto ad una 4x4 ad un anglofono potrebbe giungere come una contraddizione in termini. Ma pare che Chevrolet separi bene il mercato americano da quello europeo, diviso dalle sue nazionalità e meno avvezzo al vocabolario inglese. In un bizzarro mondo misto tra una corte del Re Sole e Alice nel paese delle meraviglie cade a peso morto l'irruenza bambina e mascolina di questo automezzo, che riesce giusto a spaventare alcuni nobili tanto immaginari quanto gli eventuali passanti che davvero penseranno che quest'auto faccia la differenza, visto che "captive" in inglese significa prigioniero. Schiavi del meccanismo del gioco che accompagna i cuccioli di ogni specie nella loro interazione nel mondo quando ancora non ne hanno una chiara idea, gli acquirenti di questo automezzo desiderano impressionare ma con responsabilità, tenendo a mente gli ammonimenti degli ascendenti raffigurati da una coppia di genitori. La pulsione si scatena nella fantasia e il super-io tiene a bada quest'energia informe per evitare che i piloti di Suv ci prendano troppo la mano e decidano di parcheggiare sopra alle altre automobili, disintegrandole. Dall'infinitamente piccolo all'infinitamente grande, la corsa al gigantismo della quattroruote sta diventando normalità, a giudicare dall'incremento degli spot che riguardano questa tipologia d'automezzo. Prima o poi dovranno pure esplodere quei tweeter che emettono gracchiante rock da quattro soldi invariabilmente a sproposito, colonna sonora perfetta di chi munito d'auto sportiva non potrà fare di meglio che centrare pozzanghere e mettere in disordine il ghiaino altrui con onanistiche sgommate dal fiato alcolico per giustificare il suo acquisto.

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