29/01/08

Per Denti

L'ordine in cui ci vengono presentati i messaggi in questo spot è il seguente: 1) quello che vorremmo avere, 2) come ottenerlo 3) quello che saremo una volta che acquisiremo il prodotto. Provate a riconsiderare lo spot guardandolo al contrario: tu, anziano schifoso che finalmente si è preso cura dei propri denti, potrai finalmente sorridere in una qualche cena a sfondo latino americano non priva di belle donne. Noi ti diamo la linea di prodotti dal nome tanto semplice e intuitivo (cosa di più intuitivo di DENT come suffisso del prodotto?). Nelle inquadrature precedenti è notevole la scena delle esultazioni da stadio intese come momento di condivisione, MA nelle quali non sfigura la nera figura di un poliziotto che comunica qualcosa nel suo walkie talkie, al rallentatore, proprio mentre viene inquadrato. Vale a dire, euforia e gioia espressiva, sì, ma non c'è scampo dalle regole della convivenza, quello che hai dentro non conta proprio un cazzo se il tuo alito è sepolcrale. A ritroso, scene solari di un mercatino dove pascola la gente e la vita tanto agognata, e assolutamente al principio dello spot la vera lacuna che dobbiamo assolutamente colmare: la compagnia femminile, un walzer quieto e sensuale che colmi le nostre carenze affettive in compagnia della bella quarantenne che apparirà sorridente dopo alcuni frame. Provaci ancora nonno, non sei completamente da buttare via, rivalutati e adeguati al samsara consumistico e sarai perfettamente in regola. Un granello di fiducia e dei tuoi introiti per non sentirti un ramo secco evolutivo. La comunicazione vera e propria (la voce narrante) è solo uno specchietto delle allodole. Talmente scontata e banale che il suo unico scopo è distrarci dal vero potere delle immagini, un altro punto di fuga che crea la prospettiva doppia tra copy e messaggio emotivo trasmesso dalle immagini. Non lo commento.

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