29/10/08

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Con un tempismo che è difficile immaginare privo di malizia Ferrero propone un'aula universitaria come set per il suo spot, mettendo in scena un piccolo scatch che ad occhi pervasi da malizia apparirà come efficace simbolizzazione del rapporto tra uomo e potere. Torna alla memoria lo spot del 1992 in cui Control si prendeva il diritto di fare un po' di pubblicità progresso per vendere meglio il suo prodotto, e nel quale alla domanda del professore circa la provenienza di un preservativo intonso che qualcuno aveva evidentemente perduto un'intera scolaresca rispondeva con un coraggioso "è mio" per solidarizzare con il tardo adolescente doverosamente svergognato dall'arguto insegnante. Ormai lontani i fasti degli anni '90, e la propaganda dai toni apocalittici circa la diffusione dell'AIDS nell'allora ricca Europa, forse su spinta di chi cercava di salvare una generazione di giovani dalle sostanze stupefacenti, dalla promiscuità sessuale, e in buona sostanza da tutti gli optional privilegiati che si concede solo chi è ai vertici del potere e si arroga il diritto di indicare agli altri la strada da seguire, i giovani d'oggi si ritrovano, nel mondo tratteggiato dalla Ferrero, ad abbassare il capo come pecorelle smarrite e a confabulare tra loro anche per un semplice cioccolatino contenente il munifico alcaloide chiamato caffeina, instaurando il classico gioco di potere a sfondo sadomasochistico con il pubblico ufficiale che il professore pittorescamente barbuto incarna. Una salubre tensione pervade i gradoni lignei dell'aula, scricchiolanti di buoni valori e bei tempi andati sotto al peso morale dell'istitutore, che dispensato un gelido sguardo al giovane disposto a confessare coraggiosamente la sua colpa sconfina successivamente nell'innocua complicità alimentare, ampiamente sostituibile, dal punto di vista simbolico, alla fruizione di droghe per migliorare capacità mnemoniche e rendimento scolastico. Una nota visiva va spesa per la pettinatura dell'audace goloso: se infatti noterete una somiglianza con la fotografia del bimbo che campeggia da decenni su molti prodotti kinder, non vi sbaglierete di molto, soprattutto a causa della pettinatura apparentemente realizzata in creta e impreziosita con terra d'ocra sfoggiata dal giovane pusher dolciario infiltrato dall'azienda direttamente nella struttura scolastica, il peter pan che avrà qualche ruga in più soltanto nel 3.000 dopo Cristo e ci seppellirà tutti a suon di lecchinaggio e caffeina.

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