17/11/08

Cervello in semifreddo

La riduzione del valore di complicate relazioni interpersonali a compravendita emotiva tra individui che si vedono reciprocamente come animali d'affezione viene eucaristicamente sancita da Cameo in un prodotto biondo come i capelli delle sue fittizie consumatrici, madre e figlia, facce diverse di una stessa individualità in crisi nel momento dell'attrito con il proprio partner. Non c'è dubbio che l'intera scena rappresenti un dialogo interiore, lo stesso che ci spinge a sopperire con un genere di conforto ad una delusione o ad una mancanza, facendoci apparire una madre olografica sempre pronta a compensare l'assenza di autocontrollo e a riconciliare le spinte contrastanti che albergano in noi con un antidoto zuccherino. Non è soltanto una figlia sciocchina da calmare l'obiettivo della crema indistinta frutto di chissà quali alchimie industriali. L'obiettivo è un effetto placebo, che purtroppo, per i più smaliziati, diventerà un effetto nocebo, una materializzazione dei propri limiti e delle panacee alle quali si è tentati di ricorrere che procurerà fastidio e dolente scorno. La "profonda" ironia di questo spot tutto sommato me lo rende un po' simpatico. "In fondo anche lui è così buono", la frase così scioccamente adolescenziale che si accampa per scongiurare la rottura di una relazione e la seguente solitudine, adombra un vero cannibalismo emotivo e una trasposizione alimentare della sfera dei sentimenti, territorio fertile per propugnare, con una magia fatta di pochi secondi di musica sospirata e di un concentrato scenico nel quale a un problema comune si propone una soluzione speciale ed acquistabile, uno scadimento totale del valore delle relazioni intese come scambio disinteressato tra individui liberi piuttosto che istituzione necessaria al mantenimento dell'ordine sociale e della propria stabilità psicologica. Un'ulteriore affascinante declinazione del prodotto occhieggia al termine dello spot, la confezione a scompartimenti stagni che bel lungi dal trattarci come semplici animali alla mangiatoia ci offre una versione ludica dell'esperienza alimentare, l'opportunità di mischiare un po' A con B, una mimesi della preparazione reale del cibo ridotta all'osso nella sua ritualità combinatoria, con la suggestione di un alimento da considerarsi piatto forte in quanto è passibile di condimento. Ben lungi dal desiderare un'umanità fredda, distaccata e che si moltiplica per fecondazione in provetta resterò impotente ad osservare una irritata popolazione femminile che fa incetta di prodotti ricchi di calorie.

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