14/11/08

À la guepiere comme à la guerre

È assodato che nell'addestramento dei tiratori scelti di ogni esercito del mondo vengano tramandate svariate tecniche per poter usare con la massima efficacia il vantaggio costituito dal fatto di vedere e non essere visti e poter quindi causare il massimo terrore nelle fila degli avversari, che vivono nella consapevolezza di un nemico invisibile. Pur nella brutalità della guerra, stabilire e rispettare alcune sadiche regole del gioco può versare a favore del cecchino, che solitamente spara pochi colpi per non far individuare la sua posizione, e sceglie, in un gruppo di soldati, sempre il primo della fila, per scoraggiare l'iniziativa. Un'altra tecnica consiste però nel colpire sempre il secondo soldato della fila, per far sì che chi si ritrova in testa venga abbandonato dal gruppo. Ed è proprio così che Golden Lady divide le due personalità della protagonista, timida studiosa con sovrabbondante vestiario e occhiali da rinnegata, nel primo caso, e in seconda istanza mangiatrice di uomini disposta ad asservirsi ad ogni mascolina superficialità pur di... ? Fare sesso con gli esemplari depositari del corredo genetico più ambito? Trovare il cavaliere azzurro? Davvero conoscere gli uomini? A un sorriso di malizia finale è dato il compito di non farci capire fino in fondo in quale guaio si stia andando a cacciare il pudore femminile, questa volta. Gli uomini staranno ipnotizzati a guardare la scena che viene architettata secondo la più funzionale delle regole dell'erotismo, creare un contrasto tra scenario ed evento catalizzante, e cioè tra l'austerità dell'aula di lettura e l'apprendistato a luci rosse della studentessa imbacuccata, evento, questo, ignorato da tutte le comparse circostanti, delle quali qualcuna avrà pur chiesto il numero di cellulare all'attrice, per salvaguardare l'alone di eventualità fantastica che permette di presentare un volgare spogliarello come una sublimazione della seduzione a tinte rosa. Le donne staranno a guardare i loro uomini che staranno ipnotizzati a guardare la scena... beh, tutto come prima. Le persone che trasformano la cinepresa in un teleobiettivo collegato ad un fucile semiautomatico puniscono gli ideali di superiorità esibiti dalla protagonista fomentandone gli istinti più viscerali che nella vita quotidiana non sono passibili né di tanta esibizione scenografica né dell'ipocrisia che in questo video li ammanta, rendendoli meritevoli della più aspra condanna promulgabile dalla corte marziale del discernimento. È assodato che ad ogni tiratore scelto venga raccomandato di cambiare spesso posizione per non essere scovato e non vedere l'intero edificio nel quale si era nascosto deflagrato da una cannonata.

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