26/11/08

Salvateci da noi stessi

Guardo allibito la trasformazione di quella che è ormai la quotidianità dell'adolescente di oggi in una sorta di psicodramma horror, fenomenologia del gap di comprensione che avviene soltanto nella testa di genitori poco informatizzati. Essere visibili, tracciabili, replicabili all'infinito non è un effetto indesiderato di uno stile di vita digitale, anzi, ne è il pregio ricercato, per quanto questo possa far sobbalzare sulla sedia madri bacchettone intente ad oliare il loro macinino da caffè in frassino. La pericolosità dell'informazione, superata la soglia dell'infanzia al di sotto della quale è piena responsabilità del genitore evitare di lasciare il pargolo libero di acquistare fialette di antrace su siti terroristici o pubblicare in prima persona le foto del mare con relativi figli che corrono il rischio di attirare attenzioni perverse, è talmente chiara alla mente adolescenziale che non solo comprende il meccanismo della notorietà possibile tramite internet, ma di solito la ricerca disperatamente. È possibile ragionare con la morale di quattrocento anni fa quando per ogni foglia sollevata dal vento una qualche categoria professionale, da qualche parte del mondo, decide di fare un sit-in nudista per propugnare la propria causa, e quando ormai anche ai vertici delle nostre istituzioni si sono verificati esempi concreti di come l'esposizione della propria nudità, a livello sociale, sia un fattore premiante? Fidanzati telematici chattano con webcam da decenni e credo che io stesso ad una foto di sen sfuggita di una collega di lavoro o di mia madre non solleverei neanche più il sopracciglio, ben lungi dall'assumere falsi pudori, e correggerei la veridicità del colore della pelle tramite un utilissimo plugin per Photoshop chiamato SkinTune, redarguendo chi ha pubblicato la foto sulla cattiva qualità dello scatto. È sempre difficile dire se è più pericoloso il cosiddetto "peccato" commesso dall'individuo o la gragnuola di pietre di chi lo ostracizza in quanto munito di una morale inadeguata allo stato dell'arte della tecnologia. Quante riviste di gossip vivono proprio grazie alle lontane eco di scandalo che dovrebbe suscitare il fatto di vedere qualcuno più o meno vestito? Godo nel vedere l'angoscia di chi è incapace di rapportarsi con il fatto che il confine tra pubblico e privato, in un mondo in cui internet è diventato lo scheletro della società, non è una linea sottile e incorporea, ma un'area, un paese a se stante, nella quale circolano idee, azioni, comportamenti innovativi e pericolosi, a una velocità che prima non era possibile. Mi spiace tanto se tua figlia ha zoccoleggiato con un amichetto, fai bene a dirle che non si può tornare indietro, nel remoto caso che di tutti i meccanismi della vita sia proprio il digital lifestyle a non padroneggiare meglio di te, ma probabilmente tutto quello che otterrai è che lei stessa capirà l'efficacia di questa realtà acquistando una macchina fotografica migliore e inventandosi un nuovo filone della pornografia prima ancora che tu capisca cosa significa la chiocciola in un indirizzo email. Sarai tu, genitore obsoleto e contemporaneamente vero fruitore pagante degli aspetti più degeneri della rete, a venire replicato ed osteggiato all'infinito nel mondo che non conosci, e confido di inaugurare simbolicamente il nuovo filone con questo post.

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