01/11/08

Vi piace o' presepio?

Questo spot è scandaloso. È scandaloso a vari livelli. Esibisce in modo disinvolto il peggior concetto di integrazione possibile ed esprimibile, cioè l'idea che svestirsi della propria identità culturale, linguistica e religiosa sia l'unica strada perseguibile per adattarsi ad una società, invece che riconoscere laicamente che la forza della convivenza civile è data dal riconoscimento dell'autonomia del singolo e dalla sua accettazione delle regole di convivenza intersoggettive. Ben lungi dal mostrarci il migrante che è riuscito ad aprire una sua attività di ristorazione, o il ricercatore universitario mediorientale che prega due volte al giorno rivolto verso la Mecca, o altri casi di successo dell'integrazione, perché questi modelli ci inquietano e fanno paura alla fetta di società italiana accampata nei suoi privilegi e mollemente ancorata proprio agli stilemi macchiettistici che nello spot si desidererebbero mimati dai newbies della società, le immagini scorrono più a beneficio degli italiani d'Italia che dei migranti. Voi l'avreste digerita l'immagine di un siciliano poco elevato in statura, a causa della denutrizione, che nel dopoguerra fosse stato costretto da un cineasta dell'informazione statunitense a girare vestito da cowboy e a cantare God Save America come un orso ballerino al circo? Aggiungendo alla povertà dell'operazione messa in atto l'aggravante dialettale delle canzoni tirate in ballo, espressione della triste autocoscienza dell'essere italiani che si vorrebbe dare in pasto ad un pubblico da confermare nei suoi più consequenziali pregiudizi campanilistici, il risultato finale è un plot imbarazzante che scontenta tutti. Siamo la nazione che alla brutale efficienza della parte di mondo chiamata Cina (Chung Kuo), e che nella sua etimologia significa "impero di mezzo", opponiamo qualche fragile faziosità xenofoba utile soltanto a mettere la testa sotto alla sabbia, e non utile a risolvere problemi cercando di arginare una piena alta marea con strumenti culturalmente inefficaci. I "non" integrati della società parlano la loro lingua, hanno un loro credo, un loro concetto di legge. Che questo abbia un impatto su di noi è indubbio, ma il clima da bar riportato in questa pubblicità non servirà né a capire il fenomeno né a contrastarlo nei suoi aspetti più pericolosi, ma soltanto a tranquillizzare un'opinione pubblica altamente dissuasa dall'avere una propria elasticità mentale, e incitata all'autodifesa di valori nemmeno così scontatamente esistenti.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Concordo pienamente.
Che scandalo di pubblicità!
Non guardo la tv quasi mai, quindi non avevo visto questo abominio.


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