17/12/08

Cioccolosi al galoppo

No, non vi siete collegati per sbaglio a un telefono erotico, ed è proprio semplice cioccolata quella che vedete glorificata mitologicamente su schermo da una sfavillante computer graphics. Il colore rosso della passione invade packaging, sfondi, tappezzerie presentate nello spot, mentre un'esperta pornodiva ci mette al corrente dei plus di Lindt come se ci stesse raccontando, a tassametro avviato, la porcata della nostra vita. Il cioccolataio più fotogenico del circondario, inspiegabilmente smilzo, ramazza nel prodotto ancora informe e lo mesce con precisione chirurgica all'interno di carapaci commestibili, destinati a diventare il prodotto finito del quale la speaker si nutrirà eroticamente in una sua parafilia molto personale. I begli occhi del cuoco, il tono caldo della voce, l'animazione in 3d, non sono cose che resteranno soltanto sullo schermo per un po' e nella vostra memoria per spingervi all'acquisto, ma diventeranno direttamente una vostra abitudine sessuale, all'ennesima visione delle sinuose curve del liquido piacere svizzero, per cui prima di accoppiarvi dovrete necessariamente cospargere la vostra partner di cioccolatini e perdere ogni beneficio sportivo dell'accoppiamento imbottendovi di zuccheri ad altissimo picco glicemico, musica per le orecchie del vostro pancreas che vorrebbe secernere insulina già alla semplice visione delle immagini. Quello della ragazza ritratta rapidamente da un'inquadratura sfuggente ha già dato: osservate i suoi occhi già chiusi da una cecità da diabete galoppante. Così come eravamo entrati direttamente nel cioccolatino all'inizio della cornice narrativa, ne veniamo espulsi, come cellule adipose pronte a raggiungere la zona del corpo sulla quale accumularsi per l'eternità, gli sforzi e l'immaginario umano svaniscono a favore di un'iperbolica grafica digitale in cui fiori dorati vanno a posarsi poeticamente sulla confezione che una volta fucilati tutti i cioccolatini non sapremo se gettare nella carta o nella plastica, dato che presenta una finestrella che permette di spiare il delizioso prodotto, purtroppo scaduto nel 1845. Chissà perché gli artefici di questo capolavoro me li immagino tutti insieme, cioccolataio, pornodiva, progettista 3d e pianista, a inforcare qualche tartina light con un bicchiere di prosecco per festeggiare la consegna dello spot. L'immaginazione deve fare i conti con la realtà, ed è probabile che non si siano incontrati mai, buttati qui e là a caso sulla superficie del globo, nella parcellizzazione del lavoro necessaria a raggiungere un impatto audio-visivo così accentuato, uno sforzo da titani per un piccolo prodotto che fa dell'allusione sessuale e dell'estetica artificiale il più appetitoso dei suoi ingredienti.

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