25/12/08

Parole sante

«[...]Consentire che [la cultura politica liberale] venga gonfiata con gli ormoni degli argomenti-Dio intraducibili, significa incoraggiare che tali argomenti, irrazionali per definizione (altrimenti sarebbero accessibili a tutti, non solo ai fedeli), facciano sinergia con le altre modalità di persuasione sottratte al vincolo del dovere argomentativo razionale, che imperano nel cuore della sfera pubblica, la televisione: spot pubblicitari e "format" di intrattenimento. Benché l'osservazione possa suonare irriverente, lo spot, che travolge gli argini delle difese immunitarie critico-razionali, ha in comune col richiamo a Dio non traducibile la seduttività pre-razionale o irrazionale, ed entrambi contribuiscono a far franare come obsoleta l'idea di un dovere dei cittadini al rigore logico-argomentativo quale chiave di volta irrinunciabile della convivenza democratica. Le filosofie del "tutto è interpretazione" ci aggiungono la loro spezia di legittimazione "alta".[...]»

(Paolo Flores d'Arcais, L'insostenibile distinzione di Habermas, Micromega, 6/2008)

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