18/03/09

Sadonutrizionismo

La prima impressione che si ha osservando questo spot è che non si reclamizzi un prodotto alimentare, ma una novità della moda, per i colori freddi dello sfondo e dei vestiti che compaiono, per il fatto che le comparse si atteggiano esplicitamente a personaggi del mondo dello spettacolo ammiccando esageratamente e ballando sul ritmo di una musica composta da esclamazioni campionate, in un'improbabile carrellata politicamente corretta, multietnica e paritaria nella presenza di uomini e donne, e infine per i flash che colpiscono il panino appoggiato direttamente sul pavimento, quasi fosse anche lui un VIP degno di attenzione da parte degli organi di stampa. Uno spot che pone sullo stesso piano gli ingredienti che compongono il prodotto e gli ipotetici destinatari, che tanto più si sforzano di rientrare nel mondo dell'intrattenimento tanto più scompaiono ai nostri occhi, in ragione della loro eccessiva appartenenza ai più stravisti cliché, e tutto questo è stato progettato affinché risultasse esattamente in questo modo. Privi di qualsiasi carica emotiva o poetica, gli umani non sfigurano accanto al cibo di cui si nutrono, ma essendo immagini che si nutrono di altre immagini, si può dire che nei morsi finali assistiamo semplicemente ad un episodio di cannibalismo. Ad aumentare la sensazione di distacco dal prodotto, quasi che lo spot fosse soltanto una comunicazione informativa e non emotiva, a questo panino è stato assegnato un nome che è un acronimo, una forma contratta e velleitariamente gergale, congeniale a giovani interessati più alla socialità e all'evasione che ai valori familiari o affettivi presenti in altri spot della stessa casa. Arrivano la primavera e gli Spring Break dove l'importante è divertirsi, e poco conta se CBO fa venire subito in mente la sigla CBT utilizzata nel mondo del sesso estremo per catalogare la parafilia masochistica maschile di chi si fa prendere, consensualmente e in sicurezza, a calci nelle palle. Lo status di non-cibo è funzionale ad un prodotto del fast food più famoso del mondo, impegnato a soddisfare una clientela così vasta da spingere a linee diverse con stili di comunicazione diversi e costantemente cangianti. Lo speaker è costretto ad elencare gli ingredienti in italiano e poi a tradurli in inglese, obbligato dal peso della sigla a questa spiegazione. Si conferisce così pieno valore al forestierismo in quanto veicolo di prestigio e appartenenza ad un immaginario cosmopolita, in cui lo strapotere dell'inglese ha portato chi scrive finanche alla conoscenza della corretta dicitura anglosassone del buon vecchio calcio nelle palle. Giovani aitanti circolano per le strade di New York con l'alito pesante alla cipolla, ma facendolo tutti contemporaneamente, nessuno si sente imbarazzato: potere della comunicazione di massa. Se un domani questa catena di fast food appoggiasse il nudismo, il mondo dell'abbigliamento avrebbe un crollo verticale.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

e dopo CBO,come prossimo "panino" di mcdonald avremo NWO (chi ha orecchie...)
...succede solo da macMerda...

Anonimo ha detto...

odio quella pubblicità , fa schifo vedere questo entusiasmo pr un panino , che , non è neanche stò granchè perchè l'ho provato e di aspetto è totalmente il contrario

Carlotta ha detto...

questa pubblicità mi avvicina alla follia..come quella dei biscotti gustoleggero colussi


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