29/04/09

Mario Rossi è morto

Sorvolando sul singolare successo ottenuto dalla fiction-cristianesimo, un vero successo di share, soprattutto qui in Italia, dato che ne ospita l'emittente principale, c'è qualcosa in questo spot che fa trasalire lo spettatore. Non è di certo la carica retorica morriconiana, propria di tutta questa campagna promozionale in voga da decenni, a lasciarci perplessi. Anzi, per una volta tanto c'è stato un minimo di decenza nel proporre immagini di qualità meno che cinematografica e prive degli infiniti slow-motion dei quali si era abusato. Non è neanche l'azzardato accostamento di un ministro di Dio ad un gruppetto di adolescenti ad allarmarci, pure in tempi in cui la cronaca ci parla di un tale Angelo Chiriatti, che per sfogare le proprie pulsioni sessuali pedofile è arrivato a fingersi prete in quel di Bari. Passi anche l'intervento estemporaneo dell'uomo della borgata, che smozzica qualche parola estratta dal contesto, approdando ad un supposto ruolo di rappresentanza popolare nello speakerato. Quello che inquieta è la sottointesa morte di Mario Rossi. Dopo essersi prestato per anni come testimonial nella tradizionale campagna di rabbonimento post-Pasquale, questa tacita eminenza grigia, evidentemente approdata alla terza e quarta età, dev'essere venuta a mancare. Al suo posto un Paolo Tosi omonimo, nel cognome, del famoso sindaco della città di Verona. Possiamo pensare ad una coincidenza, ma vogliamo soprattutto trascurare la portata della new entry. La fantasia si accanisce nel cercare di immaginare quale morbo esotico abbia annichilito il Mario nazionale, un eponimo consolidato, buono per tutte le stagioni, simbolo di un italiano medio un po' capocannoniere e un po' pizzettaro, la necessaria cresta tettonica che, nello scontro tra immaginario e bisogno d'esemplificazione per immagini, emergeva con la forza di un pronome collettivo ovunque fosse necessario mostrare l'atto della firma. Diventato troppo stantio, è stato scomunicato, nel doppiosenso religioso e mass-mediatico, e seppellito in terra sconsacrata senza il conforto psicologico dell'estrema unzione. Le inquadrature scorrono mostrando uno scenario da Terzo Mondo in cui lo Stato si dimostra impotente, e in cui l'italiano anarcoide non ha altra possibilità di riscatto se non la superstizione organizzata. Forse Mario Rossi aveva sollevato qualche obiezione sul fatto che o la religione non ha a che fare con le doti morali dell'individuo attivo nella società, ed è quindi fuorviante mostrare preti coraggio disposti a sfondarsi i timpani pur di ottenere un'efficace posa nella cella campanaria, oppure davvero madonne piangono e roveti ardono, e quindi sarebbe possibile innovare la comunicazione ecclesiastica con fantasmagoriche Vergini che spengono incendi in Centro Italia grazie a fiumi di lacrime, gesù cristi con mantelli da supereroe che moltiplicano pagnotte e scatolette di tonno nelle mense delle missioni africane o una vera e diretta mano di Dio che strafulmina i fumatori e chiunque abbandoni i cani in autostrada. L'alzata di sopracciglio di un alto prelato deve aver stroncato la carriera del Rossi nazionale, gettandolo nelle fiamme di una perdizione che è soprattutto un abuso d'ufficio umano troppo umano. Non vedremo Padre Pio ricostruito in 3d promuovere un profumatore di santità elettronico a forma di bara con timer. Benedetto XVI non lancerà un corso di latino-tedesco per tutti. Il reality dei santi e dei beati vivrà unicamente su polverose pagine di calendari che piacciono soltanto alle vecchine, e non hanno la verve necessaria ad affabulare i giovani, ansiosi di vedere i loro eroi bisticciare sulla spartizione delle razioni a bordo piscina, mentre prosperose suore filippine con velo e bikini confabulano sulle nomination. Attendiamo la scoperta della vita su Marte ed un ulteriore scricchiolio dei dogmi millenari per vedere definitivamente gadgetizzato il vasto corpus letterario del cristianesimo, in collezionabili e video-game ufficiali che permettano allo spettatore di interagire con le atrocità dell'Antico Testamento o di giocarsi anni di Purgatorio in casinò online delle indulgenze. L'assenza di un nuovo modello di marketing farà permanere il potere dello Stato del Vaticano nel ruolo ufficiale, ormai troppo limitante e sottodimensionato, di semplice culto religioso.

1 commento:

Gianmaria Carneri ha detto...

MARIO ROSSI R.I.P.
ci mancherai... anzi... sei già mancato :-)


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