12/12/09

International Kontrol External Association

La magia del Natale non riguarda solo qualche fatterello avvenuto a Betlemme con i tre variopinti monarchi impegnati a portare torroncini al neonato. Le variazioni sul tema includono anche questo improbabile Natale Beach Indoors, che si propone dichiaratamente come deragliamento a sorpresa dai grigi casellari di un calendario fin troppo assuefatto alla verità solare. Nel manuale CIA sullo sfruttamento delle risorse umane, pubblicato negli anni '80 e successivamente declassificato, e ormai facilmente reperibile su internet, potrete leggere che più della tortura o del dolore fisico vero e proprio è importante stabilire un controllo ambientale sul prigioniero per estrapolare ciò che all'istituzione interessa (nella situazione colà tratteggiata): informazioni, dati, fatti. I prigionieri del marketing, in questo spot, vivono una detenzione al contrario: a loro viene richiesto non di dire la verità, ma di sognare, e per questo le intemperie dell'ambiente esterno vengono sospese, soltanto per loro, in un vano caldo e protetto portatore di gioia e soddisfazione, inversione scenica dell'idea di interno/esterno. Ma nel mondo dell'immaginario non si parla soltanto di un buon impianto di riscaldamento che eviti di congelare: è necessario che la madre di famiglia col cerchietto indossi un tubino dai motivi optical, che venga esposto un doppio passaggio generazionale, è insomma utile mostrare un'iper-famiglia che faccia pendant con questo calore generato dalle caldaie del business, dato che nel quiz multirisposta è stata votata a maggioranza l'idea del Natale surfista. Per spostare i gusti dalla pesantezza del barocco alle linee semplici e moderne di IKEA, utilissime al contenimento degli spazi in fase di imballaggio, cosa che corrisponde ad un guadagno netto nel segmento produttivo, è necessario professare pienamente questo cambiamento di paradigma e affrontare la spinosa tematica del concetto di normalità. Mai famiglia più disperatamente normale si vide all'interno di stanze social-capitaliste arredate con gli "innovativi" ritrovati del design per tutti: come nella simpatica famiglia Addams del telefilm, una volta cambiato il sapore del contesto si è vincolati a mettere in campo una stabilizzante linearità di ruoli e comportamenti: Morticia è pur sempre una madre composta ed amorevole, Zio Fester fa divertire i bimbi, Gomez è istrionico e pieno d'iniziativa, Cugino Hit, da cane a pelo lungo, si trasforma in quell'animale domestico al quale, a detta di qualsiasi padrone, difetta soltanto, e immancabilmente, la parola. L'elemento non rivoluzionario ha assolutamente la meglio sui contorni ludici della finzione, perché alla fine dei conti, che vi alletti o vi minacci, la CIA vuole da voi sempre la stessa cosa: che lavoriate per loro. Colpisce la perentorietà del copy impresso a schermo pieno: "c'è solo un soggiorno che vorrai" non implica nemmeno una condizione di libero arbitrio. L'uso dell'articolo determinativo, mirato a indicare la specificità dell'oggetto da acquistare, appare non più come opzione ma come "predizione" di un dato di fatto destinato a verificarsi aldilà della volontà dello spettatore, inesorabilmente. Un futuro prossimo fatto di necessità e contingenza, svestito da ogni mascheramento che ci parli di prestazione di servizio o vantaggiosa opportunità fra le altre: se lo vorrai domani, hai già deciso in questo momento, all'atto della visione. In tale prospettiva la nudità dell'iper-famiglia appare sotto una luce ben più inquietante, così come l'espediente del materasso sostituito alla sdraio su un bagnasciuga, presente solo nell'immaginazione del sorridente padre di famiglia: nudi per necessità, si convincono di essere nudi per scelta solo perché hanno al collo una corona di fiori. Un simbolo di benessere non elettivo, visto che il suo valore viene decretato di volta in volta all'interno di un copione di riferimento stringente.

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