13/03/08

La barretta filosofale

Muscoli con l'elettrostimolazione. Conquiste sessuali grazie a un profumo. Tranquillità familiare grazie a un detersivo. Affermazione sociale grazie ad un'automobile. E, rullo di tamburi, dimagrire mangiando cioccolato. Laddove i tentacoli del consumismo solleticano i nostri tentativi di ristabilire un'autosuggestione di identità, è necessario che il mezzo per raggiungere la meta sia per forza strabiliante. Vale a dire che se tu sei cicciona non è perché non fai sport o perché mangi troppo, ma perché non sei ABBASTANZA FURBA. C'è una scorciatoia, un trucco, un godmode per ogni cosa. L'obiettivo è tutto, la strada non conta un cazzo. Il placebo per sentirsi normali oggi è un surrogato del cibo che contiene cioccolato (che tra l'altro contiene zucchero, altrimenti va denominato cacao, e sarei curioso di sapere se c'è zucchero in questo prodotto). Domani sarà un abito in kevlar che deflette i raggi luminosi facendoti sembrare più magro. Dopodomani un cosmetico fatto con una spremuta di ipofisi di esseri umani di una minoranza etnica andata in odio al sistema. Colori freddi e tetri alla CSI per far risaltare il packaging che altrimenti risulterebbe troppo scolorito. Fredda autopsia di uno spot scolorito per rendere la nostra vita meno tetra.

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