02/04/08

Diamo i numeri

Mi interrogo a fondo sul perché tutti i numeri vincenti siano dispari. I 7 samurai, i 5 sensi (e i poveri squali che hanno le Ampolle di Lorenzini, e Bruce Willis nel suo thriller più famoso?), i 3 posti sul podio, 1 come numero uno. Poca incidenza hanno l'8plice via buddhista, le 6 corde della chitarra, i 4 Cavalieri dell'Apocalisse e il 2 di picche. Forse perché il dispari è più asimmetrico e sfuggente e meno tetragono, e infatti quest'ultimo aggettivo si riferisce al 4. Sfilano le tipologie umane che non possono evitare il ragazzo bello, la mamma, il faccia da nerd e la donna matura ancora non evidentemente mamma. Il vecchio chissà perché è stato scartato. Forse perché già raffigurato nello spot Az Dent, dal nome più ricevibile dall'anziano, avvezzo ai prodotti dal nome vagamente autologico come Brillantina, Salesmacchia e Pennello Cinghiale. Risate fastidiose, mi chiedo se il cameraman sia stato costretto a raccontare agli attori la barzelletta del paziente che ogni volta che beve un caffè ha terribile dolore all'occhio e del medico che prescrive di togliere il cucchiaino per provocare quei sobbalzi vagamente isterici nello scenario delle quattro pareti di un algido studio di ripresa. Cinque erbe e cinque stronzi che ridono non si sa perché, Az come l'alfabeto dell'insicurezza dentaria ormai monopolio di Procter & Gamble. Rivoglio gli spot delle sigarette.

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