04/05/08

Adesso provate il Mostro

Chissà quanto si lambiccano la mente i copyrighter per riuscire a dire qualcosa di piacevole di un prodotto senza incorrere nella magagna della pubblicità ingannevole. Ve le immaginate le sentenze giocate sul filo di una parola, o forse persino su un'inflessione della voce? Anzitutto temo che per una corretta panificazione sia necessario anche il lievito, non menzionato, e forse anche qualche conservante per poter imbustare il prodotto nel cellophan e affidarlo alla distribuzione senza che diventi il Grand Hotel delle larve di mosca comune. Ma nessuno, in effetti, dice che il pane Conad sia fatto solo di farina, acqua e sale. È solo un'apposizione. I siparietti da commedia sexy negli spot sono un'apposizione. Gli animali parlanti sono un'apposizione. E a proposito di bestiole, se fossimo topi da laboratorio, mancherebbe soltanto un ingrediente in questo predace esperimento pubblicitario: un dadino di succulento formaggio infilzato nel meccanismo della trappola. E che si tratti di roditori o di esseri umani l'obiettivo è sempre lo stesso: schiacciare la nostra testa.

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