24/11/08

L'Aeronautica del Malaugurio

Computer graphics per rappresentare il pianeta Terra, una ricerca della fotografia encomiabile che propone una luce crepuscolare per conferire spessore drammatico alle immagini, l'esclamazione "apriti cielo", esplosa dalle nostre labbra nel momento dell'incidente, che si concretizza in un occhio onniscente calatosi sulle umane disgrazie attraverso le oniriche nubi della chiaroveggenza... niente di tutto questo avrebbe un qualche valore senza la vera suggestione che ogni brava compagnia assicuratrice deve per forza di cose tratteggiare: una terribile gufata circa la possibilità che una disgrazia ci capiti tra capo e collo. Un padreterno svizzero dall'indole prettamente eurocentrica zooma con la videocamera della professionalità su due situazioni tra le tante che accadono quotidianamente nel suo distretto assicurativo. Il giovane businessman non si scompone mentre il povero trasportatore sbraccia invocando esotiche madonne, e con fare da vendicatore soddisfatto comunica i dettagli del sinistro all'ufficio centrale che si occuperà di rivalersi sullo sprovveduto furgonista al quale verrà attribuito il 100% del torto. Due pensionati fanno i canoisti in un laghetto della Foresta Nera, e si avvicinano alla loro nuova abitazione su palafitte, con una bellissima vista ma probabilmente un po' troppo ventilata, gustandosi appieno i risultati concreti della loro pensione integrativa. È il tocco sacrale che si vorrebbe dare all'assistenza assicurativa che mi provoca un piccolo travaso di bile, assieme ad un solenne sfregamento delle parti basse per scongiurare l'atavica jella che lo sfruttatore sistematico di disgrazie altrui opera stipendiando potenti occultisti armati di bambole vodoo a forma di automobilina. Chissà se Zurich è assicurata circa un attacco nucleare, e se un bunker antiatomico è stato costruito anche nella loro sede centrale, oltre che in ogni edificio di quella nazione.

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