Si stacca una pagina dal calendario e il teleschermo si invade di scorci architettonici retrò maledettamente europei, bambini di prima scelta per la gioia dei pedofili, neve copiosa e prematura che complica la vita ai cani antidroga. Per Kinder le manie di grandezza non hanno confini, e dato che a causa di un efferato sfruttamento commerciale della ricorrenza più ricca dell'anno lo spirito del Natale si è guastato, affida direttamente ai bambini il compito surreale di propugnare nuova linfa vitale per l'economia, per il sano timor di dio, per la coesione sociale, dotandoli di granate natalizie da lanciare in aria senza sicura. Un gremito pubblico di telespettatori che altro non aspettavano, se non di avere un pretesto per rinchiudersi a cerchio attorno a un idolo passeggero, rafforzano l'allucinazione di massa lanciando altri prodotti Kinder per aria e immaginandosi che invece di finire sui tetti del vicinato vadano a formare un vero abete luminoso (chiaro indizio di abuso di droghe o alcool). Quand'ecco il colpo di genio: a sancire che non ci troviamo nella realtà ma nell'immaginazione distorta del Grande Lebowsky, appare un Babbo Natale interpretato da un inspiegabile sosia di Jeff Bridges, che incapace di assumere un'espressione facciale adatta, lancia un turpe sguardo degno del più perverso Rasputin. Già me li vedo i sindaci di produttivi comuni del Nord fremere di impazienza nell'indicare con il dito l'abete che bisogna sradicare per poi trasportare con l'elicottero in una piccola piazzetta del centro storico del paesello, mentre vermi increduli, abbarbicati ai filamenti vegetali da poco dissotterrati, hanno modo di provare l'emozione di un volo in caduta libera centrando le imboccature fumose di caminetti accesi e terminando la loro esistenza arsi vivi. Se ad un prodotto alimentare basta aggiungere un filo per renderlo gadget appendibile all'albero santo, gioiscano le mercerie e i rivenditori di spago che visiterò presto, per impiccare i generi più disparati di oggetti e sentirmi finalmente realizzato. Provoloni, batterie usate, buccie di mandarino, compact disc di pessima musica ma molto lucenti, il vostro unico limite è la fantasia, come dimostra la piccola comunità flashata manco avesse visto la Madonna di Zeitung. Drugo se la ride mentre tolta la barba finta si beve di gusto un white russian alla faccia loro, e io brindo con lui.
05/12/08
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