Se un tempo la suspense era soltanto un meccanismo preliminare che permetteva di acuire il piacere derivante dal disvelamento di una trama messa assieme per arrivare a una qualche conclusione, dopo il terremoto stilistico di serial come Lost, uno show che se visionato a partire da pericolosi cofanetti rischia di farvi ischeletrire di fronte allo schermo come eroinomani che cercano di farsi con una glucosata, è diventata a pieno titolo la tecnica perfetta per glorificare qualsiasi baggianata sufficientemente estetica per allietare l'occhio, ma priva di qualsiasi significato. Un lungo preambolo ed efficaci inquadrature illustrano la supposta popolazione di individui speciali nascosti sotto ai panni di semplici appassionati di atletica. La voce narrante espira magicamente e in modo ridondante lo stesso concetto mentre l'archetipo della perfezione scende idealmente sulla Terra nello stucchevole valore della bellezza fisica (per inciso, lo stesso inconfutabile universale che spinge donne alla prostituzione, soubrette a cariche di governo e orde di ragazzine a strillare per boy band che si esibiscono in playback). Mandato giù questo primo boccone amaro, mediamente incapaci di possedere quel polpaccio scolpito costato chissà quante orribili compilation di musica dance sciroppate in una palestra umidiccia, osserviamo con curiosità un'Audi dai vetri oscurati che potrebbe benissimo contenere anche l'uomo o la donna della porta accanto senza perdere una stilla del proprio avveniristico design. Dov'è il legame, dov'è il nesso, ci venga presto comunicato o per principio sfregeremo con le chiavi ogni A3 a portata di mano per rovinarvi la festa. Perché per vendere un concentrato di tecnologia ampiamente abilitato a diventare sfoggio di benessere economico avete avuto bisogno di trasformare l'acquirente in uno status symbol illusorio? Non è dato sapere, quindi affilo il mio portachiavi. Forse dei gadget appositamente studiati per una gioventù speciale che annovera gemelli in embrioni scartati e conservati nell'azoto liquido si nascondono nel quadro comandi della vettura pubblicizzata. Un cicalino antirincoglionimento in caso di sopraggiunto colpo di sonno in seguito a notti di bagordi utili a frastornarsi per allentare freni inibitori quotidianamente calibrati da ogni istituzione della società. Una sospensione intelligente dotata di riconoscimento di rapporto sessuale in corso sul sedile posteriore, capace di contrastare l'imbarazzante oscillazione della vettura. Un fidanzato virtuale, per le single, che proiettato sul lunotto comparirà olograficamente sulla carreggiata per indicare con ampi gesti delle braccia e un ottimismo incrollabile quanto manca per tamponare l'auto retrostante. Forse, una volta grattata la silhouette di Hurley sulla fiancata, sfonderò il parabrezza con un bilanciere per curiosare nell'abitacolo e vedere se ho indovinato. Se farete davvero queste cose ad una A3 nei miei paraggi per incastrarmi, sarete dei veri bastardi. Ma potrei aver detto quest'ultima frase solo per allontanare preventivamente i sospetti da me ed agire nell'impunità. Ecco fatto, la suspense è servita.
30/01/09
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