05/02/09

Sogno cinto di sogni

Lucida e cromaticamente neutrale come uno specchio nel quale lo spettatore può riflettere tutto ciò che la fantasia gli suggerisce andrebbe legato all'acquisto risolutivo di un'autovettura, l'utilitaria che ci viene mostrata provoca nella realtà che la circonda il cambiamento che pervade l'acquirente entusiasta del progresso della propria condizione di vita, facilitata dal mezzo di trasporto, ma soprattutto pervasa dalla magica aura di ottimismo che accompagna ogni investimento di un certo rilievo. L'audience è ormai assuefatta a spot appiattiti sulla semplice riproposizione del design del prodotto-auto, persino quando quest'ultimo è realmente spettacolare e innovativo, e dato che sicuramente quest'auto non propone una linea così originale da riuscire a distinguersi nel breve arco di uno spot, è l'atmosfera a modificarsi e a creare un mondo pieno di suggestioni ed elementi di onirica originalità che una volta percepiti è inevitabile traslare sull'auto. Mentre lo speaker introduce le sequenze successive come la geografia di ciò che dovrebbe contare davvero per il cliente, vocalizzi jazz che sembrano rubati a una commedia sexy all'italiana anni '70 stemperano i toni e confermano la chiave di lettura fantastica degli oggetti paradossali che si pongono sulla strada perfettamente asfaltata percorsa dall'auto e contemporaneamente dall'osservatore. Un concept di spremiagrumi che ricorda le fattezze degli alieni de La Guerra dei Mondi di Spielberg cerca, invece di carbonizzare il conducente, di intaccare la carrozzeria con una goccia di succo acido, creata artificialmente al computer perché fosse più realistica. Superato questo primo crash test, l'utilitaria si rifugia nei gangli in carbonato di calcio di un'immensa conchiglia scambiata per un normale tunnel, e che dotata di un oscuro potere sovrannaturale moltiplica i passeggeri per dare in pasto alle cineprese una famiglia modello. Edifici esasperatamente squadrati hanno la funzione di far sembrare una vera espressione della Natura un singolo albero sopravvissuto al piano regolatore urbano, mentre processionarie avvelenate saltano dalle fronde direttamente sulle scrivanie degli impiegati rinchiusi negli uffici antistanti. Una farfalla mostruosa, vedendo il suo territorio invaso, insegue l'auto intrusa dalla quale una ignara conducente spia tutta la scena con sguardo incantato, e così anche il pubblico femminile ha il suo attimo magico, soprattutto quello più scaramantico che non passa sotto ad una scala e non si perde una puntata dell'oroscopo. La realtà cambia davvero quando siamo totalizzati dai sentimenti, infilate le chiavi nel quadro la sottile delusione si accumulerà sul prodotto giorno dopo giorno, come fa lo smog urbano durante interminabili code in tangenziale, a quel punto per sognare non resterà che accedere l'autoradio ed ascoltare qualche spot pubblicitario.

1 commento:

Unknown ha detto...

eccezionale!
vera poesia la tua "recensione".
Con riferimenti biologici azzeccati :P


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