28/01/09

Troppo tranquillo per essere vero

Sulla pendice di una valle glaciale scavata pazientemente dalla natura migliaia di anni fa, il telespettatore si ritrova a fare i conti con la propria igiene orale all'interno di una graziosa malga arredata in stile minimale e dai colori disperatamente tono su tono, incluso l'abbigliamento dei due protagonisti. Il momento della pulizia come edificante conclusione del rito dell'alimentazione quotidiana è ulteriormente sancito dalla compagna-vestale, materna e protettiva, che supervisiona la buona condotta del consorte approfittandone per specchiarsi rapidamente con una punta di civetteria. Soddisfazione, controllo e fottuto benessere da vendere, ma è noto che le ambizioni maschili e quelle femminili differiscono non di poco. I distillati della tecnologia sono necessari anche nel cuore del paradiso terrestre: serve un additivo che permetta all'immaginazione di liberarsi dallo stress della vacanza, troppo ordinata e cromaticamente coerente per rappresentare una vera alternativa alla routine, che evidentemente ha ormai inglobato anche il tempo libero della coppia di giovani eugenetici troppo soddisfatti di loro stessi perché tutto quel compiacimento prima o poi non si ritorca loro contro. Potessimo leggere nella mente dell'uomo che deterge la sua dentizione, sentiremmo il fremito di noia e disagio nascosto dietro ad un sorriso, qualcosa di eccezionale deve assolutamente succedere, o non gli resterà che inforcare un canalone fuoripista cercando la morte sfracellato contro uno spuntone di roccia per potersi suicidare tramite quello che avrà modo di far sembrare un incidente, per rendere meno esplicito il suo gesto autodistruttivo e non sentirsi troppo in colpa nei riguardi dei suoi familiari. E così, in onore di una vecchia collezione di Silver Surfer conservati nel buio di una soffitta, l'elemento sovrannaturale ormai necessario ad ottemperare ad una piena customer satisfaction si concretizza in umanoidi di colluttorio inspiegabilmente determinati a trasformare il palato del cliente nel cestello di una lavastoviglie. Proprio mentre qualche esperto di computer graphics ha modo di ingobbirsi verso il teleschermo per saggiare la verosimiglianza del comportamento dei fluidi trascurando l'oscenità della trovata, per una personalissima deformazione professionale, la metafora esplosiva di Listerine colpisce anche questa volta l'intorno della vittima, sgrullando i resti nevosi accumulatisi sul tetto dell'abitazione. Un agente del Mossad precedentemente appostato sul retro viene colto di sorpresa, fa irruzione premendo il viso del giovane sullo specchio della toilette fino a creparlo, prendendo con l'altra mano la confezione di Listerine. Potrebbe avere una forma compatibile con i lanciamissili degli Apache in dotazione all'esercito israeliano. È difficile distinguere una metafora militare del mondo pubblicitario da una realtà militarizzata dalle metafore della pubblicità.

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